Pubblicato su politicadomani Num 69 - Maggio 2007

Migrazioni di ritorno in Italia
Un Dossier statistico
Il contributo italiano al terzo studio pilota europeo presenta per la prima volta tutte le statistiche organiche sui cittadini stranieri assistiti nel rimpatrio volontario

 

L'EMN, European Migra-tion Network, è un progetto finanziato dalla Commissione Europea che ha prodotto, fra gli altri, uno studio sulle migrazioni di ritorno nei vari paesi europei: "Le migrazioni di ritorno nei paesi dell'Unione Europea".
Il contributo italiano al terzo studio pilota europeo è stato presentato il 7 maggio a Roma presso la sede del CNEL. Il volume, curato dal Centro Studi IDOS in collaborazione con il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes e con il supporto del Ministero dell'Interno - Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, presenta per la prima volta tutte le statistiche organiche sui cittadini stranieri assistiti nel rimpatrio volontario.
"Le migrazioni di ritorno: il caso italiano" è un volume dedicato ai rimpatri assistiti degli immigrati nei loro paesi di origine. Si tratta di un argomento poco conosciuto, perché solitamente si pensa al rimpatrio forzato degli immigrati illegali, che invece non possono essere beneficiari di questi provvedimenti. Ad essere interessate sono alcune categorie non molto numerose ma molto importanti: i richiedenti asilo, gli stranieri accolti per motivi umanitari, le persone recuperate dallo sfruttamento per fini sessuali, ecc.
Per la prima volta, grazie alla collaborazione dell'OIM e dell'ANCI, sono stati raccolti tutti i dati statistici al riguardo, ripartiti per anni e per categorie.
Dal 1991 ad oggi si è trattato di poco più di 7.000 casi. Il numero non deve però far pensare che si tratti di una posta scarsamente significativa. Infatti, seguendo le riflessioni sviluppate dalla ricerca e riprese dalla Caritas Italiana, l'assistenza può essere uno strumento da estendere a altre categorie di immigrati, evitando così che i flussi irregolari continuino ad essere una voce estremamente dispendiosa per lo Stato e una posta fallimentare per gli interessati.
Soprattutto in questo periodo di riflessione sulle possibili riforme da apportare al Testo Unico sull'Immigrazione, i dati riportati, l'esperienza maturata e gli ampliamenti ipotizzati possono tornare di grande utilità.
I beneficiari di programmi di ritorno volontario assistito possono essere generalmente distinti in due grandi gruppi:
a) Emergenze umanitarie e asilo: titolari di permesso per protezione umanitaria temporanea e sfollati per emergenze umanitarie, richiedenti asilo, rifugiati, ma anche persone che hanno rinunciato alla domanda di asilo o a cui è stato negato lo status di rifugiato o altra forma di protezione temporanea e, infine, soggetti ex Convenzione di Dublino;
b) Vittime di tratta e casi umanitari: gruppi di migranti in stato di vulnerabilità, vittime della tratta, casi umanitari, minori non accompagnati e lavoratori in difficoltà.
Sono esclusi i migranti irregolari, per i quali la legislazione italiana non prevede alcun accesso diretto ai programmi di ritorno volontario, misura che invece sarebbe auspicabile.

Il numero complessivo di ritorni, dal 1991 fino ai primi mesi del 2006, è stato pari a 7.223 beneficiari che sono stati divisi in quattro gruppi diversi, come è possibile vedere nella tabella sottostante.

Italia - Beneficiari di ritorno volontario assistito

Periodo

Motivo

v.a.

%

1991-2001

Emergenze umanitarie

5.252

72,7

2001-2006

Richiedenti asilo

797

11,0

1999-2005

Vittime tratta

458

6,3

1992-2006

Casi umanitari/lavoratori stranieri in difficoltà

716

10,0

1991-2006

Totale

7.223

100,0

 

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