Pubblicato su politicadomani Num 69 - Maggio 2007

Autorità
Dalai Lama

di Giovanni Sanfilippo

Il Dalai Lama è la massima autorità politica del Tibet, capo di stato e capo del governo tibetano, ed è anche la massima autorità religiosa. Egli è venerato come manifestazione divina (Cenresig): è la personificazione della compassione infinita di tutti i Buddha. Non è eletto ma "è riconosciuto" giovanissimo, appena bambino, da una serie di premonizioni, i responsi degli oracoli e altri segni divini.
Al capo supremo della chiesa buddista (lamaismo) fu attribuito dal 1578 il titolo onorifico di "Dalai" (trascrizione del mongolo tale, in tibetano rgya-mcho " Oceano"), esteso retroattivamente fino al 1391. è lui il depositario dei "Precetti" del Buddha (108 volumi) e delle successive "Spiegazioni" (raccolte in 225 volumi) che confluiscono nella biblioteca tibetana, ricca di ben 4569 testi, e punto di riferimento di una singolare costruzione politica fondata su centinaia di monasteri dove i monaci, in passato, fornivano anche corpi militari specializzati.
Tenzin Gyatso, il XIV Dalai Lama, denominato dal suo popolo "Kundun" ("La Presenza"), nato il 6 luglio del 1935 e costretto all'esilio dall'invasione cinese del Tibet, è universalmente riconosciuto come una delle più eminenti personalità del nostro secolo. A lui è stato dato il Premio Nobel per la pace del 1989 con questa motivazione:
"Il Dalai Lama nella sua lotta per la liberazione del Tibet ha sempre e coerentemente rifiutato l'uso della violenza, preferendo ricercare soluzioni pacifiche basate sulla tolleranza ed il rispetto reciproco, per preservare il retaggio storico e culturale del Suo popolo. Il Dalai Lama ha sviluppato la propria filosofia di pace a partire da un reverente rispetto per tutto ciò che è vivo, basandosi sul concetto della responsabilità universale che unisce tutta l'umanità al pari della natura. Il Comitato ritiene che Sua Santità abbia avanzato proposte costruttive e lungimiranti per la soluzione dei conflitti internazionali, e per affrontare il problema dei diritti umani e le questioni ambientali globali."
Gyatso è sulla scena internazionale una figura politica di primissimo livello. All'indomani della seconda guerra mondiale il Tibet fu occupato dal governo della Cina comunista e il Dalai Lama fu costretto a fuggire in India, da cui iniziò una diaspora soprattutto intellettuale che ebbe vasto eco nei Paesi occidentali. Dall'esilio insieme ai membri del suo governo conduce una efficacissima attività missionaria finalizzata all'acquisizione di sostegni per la causa buddista.

 

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