Pubblicato su politicadomani Num 69 - Maggio 2007

Base Usa a Gibuti

 

"A Gibuti, dove gli Usa hanno installato una base militare, sta per divenire operativa la Task force congiunta del Corno d'Africa, che opererà con duemila uomini in questa "regione di vitale importanza per la guerra globale al terrorismo": in tale quadro, i marines hanno cominciato in febbraio ad addestrare le truppe di Gibuti. In Etiopia - secondo un'inchiesta del New York Times (23 febbraio), smentita da Addis Abeba - è stata dislocata la Task Force 88, unità segreta per le operazioni speciali che, da qui e dal Kenya, effettua azioni in Somalia. A Pretoria, l'EuCom ha tenuto nel luglio 2006 una prima conferenza (Endeavor 2006) sulla "interoperabilità militare", che sarà replicata quest'anno: scopo di queste conferenze, cui partecipano militari di 24 paesi africani, è quello di integrare le loro forze armate in un unico sistema di comando, controllo, comunicazioni e informazioni (C3IS), ossia in quello del Pentagono." È quanto si legge su www.giovaniemissione.it
Luciano Bertozzi di Nigrizia riferisce che "a Gibuti gli USA hanno il comando della Combined Joint Task Force (CJTF) Horn of Africa, che in precedenza era a bordo della nave Mount Whitney, dislocata nel Golfo di Aden. Il Quartier generale degli americani è a Camp Lemonier, una vecchia base della Legione Straniera nei pressi dell'aeroporto della capitale, dove sono presente circa 900 militari. Complessivamente la task force può contare su circa duemila uomini provenienti dalle diverse armi, il numero dei soldati può aumentare, infatti, in caso di necessità possono arrivare rinforzi dall'US Central Command, da cui dipende. L'area di competenza è un settore di crescente importanza strategica che comprende: Eritrea, Etiopia, Gibuti, Kenia, Somalia, Sudan, Yemen, compreso lo spazio aereo e le acque profonde. Di fatto controlla l'accesso al Mar Rosso e quindi al Mediterraneo dall'oceano indiano e l'area a ridosso della penisola araba."
La ragione della base è sempre la stessa: combattere il terrorismo. Da qui sono decollati gli aerei Usa impegnati in azioni belliche in Africa: i Predator, aerei Usa senza pilota, che hanno compiuto un'incursione nello Yemen e gli aerei che nello scorso gennaio hanno bombardato la Somalia. La base supporta le operazioni logistiche della guerra in Iraq, (si tratta della missione "Enduring freedom" a cui ha partecipato anche l'Italia), e fa da trampolino di lancio per le operazioni di assistenza militare alle nazioni alleate come l'Etiopia con cui il governo statunitense sta stringendo legami sempre più stretti. "Dal 2004 i reparti speciali antiterrorismo di Addis Abeba sono stati addestrati dai nordamericani a Camp United, una base etiopica vicino Dire Dawa." Riferisce il giornalista di Nigrizia, che sospetta il coinvolgimento di reparti speciali Usa nei combattimenti sul campo.

 

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Num 69 Maggio 2007 | politicadomani.it