Pubblicato su Politica Domani Num 28/29 - Sett/Ott 2003

Enzimi 2003: Roma diventa laboratorio
Enzimi è da sette anni una possibilità per i giovani romani di esprimersi creativamente.
Piccolo vademecum sulla manifestazione e un concerto recensito da noi per voi

di Augusto Pallocca

La Manifestazione
Enzimi, in questo caso, non è un termine che si studia nelle facoltà di biologia.
Per chi non lo sapesse, dall’11 al 20 settembre, Enzimi è il festival capitolino dell’arte, di cui fornisce un esauriente spaccato soprattutto per ciò che concerne le forme più giovani e avanguardistiche di espressione creativa. La manifestazione, giunta ormai alla sua settima edizione, sceglie quest’anno come cornice per le proprie esposizioni e i propri concerti il quartiere Esquilino.
Nella zona più multietnica di Roma, tra Piazza dei Cinquecento e Piazza Vittorio, si collocano decine di locazioni dedicate alle più disparate attività culturali. Si va dal dj set di Termini, al palco per i live di Piazza dei Cinquecento, alle proiezioni cinematografiche in Piazza Vittorio, per finire con le performance teatrali e coreografiche ospitate dal Teatro Eliseo. Un vero poutpourri di input artistici, che ha nel proprio programma anche interessanti iniziative di interazione con i propri utenti, come gli intriganti laboratori di scrittura curati da Sara Beltrame, o gli spazi riservati al relax e alla gastronomia, tra cui spiccano le degustazioni di vini organizzate dall’associazione “Vigne del Lazio” all’Acquario Romano. Nel cartellone musicale, presenti tutte le realtà emergenti della musica indie nostrana, con la presenza di piccole grandi star della discografia indipendente come i Linea 77, gli Afterhours e i Meganoidi. Il sito www.enzimi.festivalroma.org, oltre ad essere particolarmente curato e user-friendly, fornisce tutte le informazioni necessarie per godere appieno della manifestazione.

Il Concerto
Afterhours live @ Enzimi, Piazza dei Cinquecento, Roma, 17/09/2003
Gli Afterhours sono una delle realtà più fulgide nel panorama della musica indipendente italiana. Milanesi di origine e cosmopoliti per vocazione, corteggiati per molto tempo nientemeno che dalla prestigiosa etichetta d’oltreoceano Geffen, gli Afterhours sono autori di un rock autentico, talvolta aspro e spigoloso, talvolta melodico e con influenze elettroniche, mai privo di slancio ed energia sonora. Capeggiati dal talento musicale e lirico del frontman Manuel Agnelli, li ascoltiamo stavolta nell’ambito della rassegna di Enzimi, in una gremita e rumorosa Piazza dei Cinquecento, teatro dall’11 al 20 settembre di una kermesse che ha visto alternarsi sul palco una folta schiera di band provenienti dall’ underground musicale italiano.Il live si apre con una versione intensa e malata de “La canzone di Marinella” dell’indimenticato Fabrizio De Andrè, per poi continuare con il repertorio classico della band milanese, ricco di brani pregni di ritmi ostinati e chitarre effettate, ma anche di testi di sentita e convinta critica sociale, di storie raccontate in maniera acuta e talvolta amaramente ironica. Incontenibile Agnelli, che per verve sul palco e per potenza canora ricorda i più grintosi rockers degli anni settanta, ed ineccepibile la sezione ritmica, che con precisa intensità trascina un pubblico caldo ed entusiasta. Nel lungo bis che chiude il concerto gli Afterhours rendono tributo a Rino Gaetano producendosi in una bella cover di “Mio fratello è figlio unico”, e poi introducono la loro “Non si esce vivi dagli anni 80” scimmiottando Micheal Jackson in una divertente versione di “Billy Jean”. Trovate giuste che arricchiscono un live che, nei suoi due anni di tourneè, ha trovato una solidità ed una compattezza fuori del comune, e che merita assolutamente di essere visto ed ascoltato non solo dagli estimatori del rock made in italy, ma anche dagli amanti del cantautorato, che troveranno nei pezzi di Agnelli un’inusuale attitudine verso un modo di scrivere che oscilla tra immagini ricche di ambiguità e aforismi di profonda saggezza.

 

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