Pubblicato su Politica Domani Num 11 - Febbraio 2002

Scuola di Formazione Socio-Politica

Professione Giornalista
UN TURBINÌO DI INFORMAZIONI
A un passo dalla conclusione i seminari con Felice Borsato

Maria Mezzina

Quarto potere. La Costituzione italiana, nata quando ci si riuniva ancora, la famiglia e i vicini, attorno al glorioso vecchio mobile radio, non poteva prevedere l'enorme sviluppo e la conseguente forza dirompente della comunicazione di massa. Costituzione datata, quindi? No, anzi, freschissima nei suoi principi, mai abbastanza rispettati; ma proprio per questo, mai come ora, il ruolo e i segreti del mestiere di giornalista attirano tanto, soprattutto i giovani.E infatti sono giovani, per la quasi totalità, coloro che partecipano ai seminari con Borsato. Una signora, insegnante, visti in giro i manifesti, per caso, è venuta; e alla fine - nel solito quarto d'ora di raccolta di fogli, matite, registratore, cassette, e chiacchierata cordiale fra i presenti, al termine del seminario - si è scusata per avere partecipato, ritenendo che l'incontro fosse riservato ai soli giovani. Potenza di una +professione, antica almeno quanto Atlantide [seminario sulla nascita del giornalismo], che richiama e affascina! No, signora, il nostro, quello degli incontri della SFSP, è un mondo ordinato senza strutture, dove tutti sono giovani, per età anagrafica e, soprattutto, per l'entusiasmo di partecipare e di fare, nella speranza di costruire e, insieme, migliorare e migliorarci. Ospite conduttore è un "vecchio" giornalista, ma per l'entusiasmo che lo anima e che riesce a comunicare non potrebbe essere più giovane. Chi di noi che abbiamo passato gli "anta" - ma, per carità, solo anagraficamente - non lo ricorda al Tg3, o ha dimenticato la sua firma sul Giornale d'Italia, o non ha sentito il suo nome come inviato speciale? Giornalismo di informazione allora o di formazione? Il "vecchio cronista", spiegandone le differenze - gli esempi sono dovunque, basta sapere di cosa si sta parlando e riconoscerli - ci ha dato l'impressione di preferire il giornalismo di informazione. Potenza dell'abitudine di una forma mentis, ma anche adesione sincera e convinta alla prima delle regole fondamentali della deontologia del giornalista: il rispetto per la verità, pura e semplice, e il rispetto per la persona [seminario sulle tecniche del giornalismo professionale].

Giornali. Montagne di carta che si accumulano e formano pile ovunque: in tipografia, nelle redazioni, nelle case, negli archivi, in cantina. Dietro e dentro quelle carte e quelle lettere inchiostrate c'è una storia che viene da lontano, con i calzari di due fraticelli, da Magonza a Subiaco, nel 1450 [seminario sulla nascita della stampa]. Linotipisti, redattori, correttori di bozze, proti; caldaie, banconi, telai, flani, registri; righe a piombo, caratteri mobili, corsivo, neretto, corpo, bodoni, sublacensi, elzeviri. Tutti termini che appartengono alla storia del giornalismo, quello della tecnica a caldo (il caldo delle caldaie dove si fondeva il piombo), quello dei fiumi di inchiostro, delle mani sporche asciugate sui grembiuli neri e dei fumi velenosi di antimonio e piombo e dei litri di latte, per disintossicarsi; quello dei ticchettìi di innumerevoli olivetti lettera 22 buttate là, sulle ginocchia degli inviati speciali, ragazzotti alle prime armi, quelli del "dove, cosa, come, quando" che hanno fatto la gloria del giornalismo. Ora è l'epoca del giornalismo della tecnica a freddo, quello dei computers, dei camici bianchi e dei fazzoletti di seta. Transizione dolorosa ma necessaria dei primi anni settanta. E poi ancora menabò, testata, spalla, apertura, box, fondo, taglio; rotative, cilindri, offset, lastre fotografiche, quadricromie. Un turbinìo di cose che vanno veloci, di gente che si muove frenetica e alla fine, dopo un'ultima corsa, eccolo, il giornale, in edicola, sull'autobus e in treno, in ufficio e a casa. Una sosta, riflessioni. Cosa vuole costui (il giornalista) informare o passare idee? Ragionare o convincere? Creare o riferire? Coinvolgere o allontanare? O cos'altro? E per chi sta scrivendo? E come sta scrivendo? Domande. Commenti. Opinioni. Ma su tutto la chiarezza e l'incisività e, soprattutto, l'onestà intellettuale. Sempre.

 

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Num 11 Febbraio 2002 | politicadomani.it