Pubblicato su politicadomani Num 103/104 - Giugno/Luglio 2010


Quando l’arte rende visibile l’invisibile
Esposizioni che danno voce a chi non ha voce
Spesso l’arte diventa vetrina di una realtà che c’è, esiste, è reale e drammaticamente tangibile, ma non riceve l’attenzione e la visibilità che merita

di Valentina Basile

Si è svolta dal 23 al 30 Maggio a Striano, in provincia di Napoli, la mostra “Visibile–Invisibile”.
Duplice il senso di questo titolo. Sul piano artistico lo scopo della la rassegna è di mettere in mostra contemporaneamente le opere di artisti conosciuti e affermati - e quindi “visibili” - e quelle di artisti cosiddetti “invisibili”, che cioè non hanno avuto la possibilità di esporre il frutto della propria creatività per la giovane età, per differenze culturali o, ancora, per disagi economici. Sul piano sociale la mostra dà spazio anche a quella realtà di “invisibili” costituita da precari, disoccupati, senzatetto, migranti, ammalati … tutti coloro che vivono una qualsiasi forma di disagio; persone senza importanza e senza voce sulle quali la vita “scorre” con poche possibilità di controllo.
L’arte è, di per sé, strumento di comunicazione molto forte in quanto è in grado di rendere visibile l’invisibile, poiché attraverso i colori, le figure, le forme si trasmettono sentimenti e stati d’animo dell’artista. Tuttavia, spesso l’arte, come in questa mostra, diventa anche vetrina di una realtà che c’è, esiste, è reale e drammaticamente tangibile, ma non riceve l’attenzione e la visibilità che merita. Non è sempre così, specie quando le opere della creazione dell’artista diventano oggetti di scambio mercantile.
È, invece, così per l’associazione “Centro Culturale Arianna”, che è promotrice e anima della esposizione. Con il suo operato l’associazione dimostra ancora una volta di fare propria la frase di Albert Camus, per cui scopo dell’arte è di “parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo”. È infatti scritto nello statuto di Arianna l’impegno a promuovere la pace, la solidarietà, l’integrazione sociale, l’intercultura e la tolleranza tra i popoli.
Accanto ad Arianna, co-sponsor della iniziativa, ci sono il comune di Striano, l’Istituto Comprensivo e l’istituto Alberghiero che hanno sede a Striano, il Terzo circolo didattico di Pagani e l’Associazione Amnesty International Area Vesuviana.
Hanno esposto gli artisti: Teresa Apicella, Mamadou Ba, Lorenzo Basile, Giovanni Boccia, Tommaso Campagnuolo, Salvatore Carbone, Crescenzio D’Ambrosio, Giovanni De Caro, Ousseynou Diemè, Angela Esposto, Fallou Diop, Lucia Fiore, Giuseppe Izzo, Ndeyeawai Dramè, Vittorio Fermati, Fhederic Kashirawe, Gladys Mabel Cantelmi, Jiaque, Mamadou Kondè, Lida Koval, Michele Koval, Thierry Kubwimana, Giovanna Lacedra, Imma Maddaloni, Masabo, Saverio Menna, Marilena Migliaro, Adele Montella, Omar Ndiaye, Omar Ngom, Bakary Sarr, Giacomo Rainone, Gianluca Robust, Domenico Russo, Enrica Sansone, Emilio Socci, Marilena Sorrentino.
L’evento, che si è concluso con un convegno dedicato, sarà ripetuto con altre opere e altri artisti nella prestigiosissima sede di Castel dell’Ovo, dall’8 agosto al 4 settembre.
Un modo, questo, di aprire le porte di una grande città cosmopolita, impregnata di cultura e assetata di novità, ad artisti che altrimenti da soli non avrebbero la forza né la possibilità di essere conosciuti da quel pubblico anch’esso cosmopolita, assetato di cultura e in cerca di creatività che da sempre, provenendo da ogni dove, viene a visitare Napoli, città che con Parigi in molti considerano ancora oggi, come in passato, capitale della cultura europea.

 

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