Pubblicato su politicadomani Num 103/104 - Giugno/Luglio 2010


Arbëreshë Albanesi d’Italia

 

Civita è una cittadina della Calabria in provincia di Cosenza. Qui gli abitanti sono di etnia e lingua albanese. Parlano l’albanese, la loro parrocchia è una chiesa greco ortodossa, dove le messe sono celebrate in greco e il messale è bilingue, greco e albanese. Anche la toponomastica è bilingue. La gente di Civita è Arbëreshë e si è trasferita in Italia in varie ondate migratorie fra il 1400 e il 1600, in piena espansione in Europa dell’Impero Turco Ottomano. Giorgio Castriota Skanderberg è il loro eroe nazionale. Il suo ritratto si trova dipinto un po’ dappertutto in città, insieme ad atri episodi e personaggi della storia e delle tradizioni. Allegre pitture murali che raccontano storie e mantengono viva l’identità.
Nel corso dei secoli gli arbëreshë sono riusciti a mantenere e a sviluppare la propria identità greco-albanese, grazie alla loro capabrietà e al valore culturale esercitato dai due istituti religiosi cattolici di rito orientale, con sede in Calabria il "Collegio Corsini" (1732), e in Sicilia il "Seminario greco-albanese di Palermo" (1735) poi trasferito a Piana degli Albanesi nel 1945.
Sono circa 100.000 distribuiti in isole etniche dall’Abruzzo alla Sicilia. Le 50 comunità arbëreshë in Italia fanno capo a due eparchie: quella di Lungro in Italia meridionale, e quella di Piana degli Albanesi in Sicilia.
è l’Arbëria la loro "nazione" sparsa usano il termine .
Non esiste una struttura ufficiale politica, culturale e amministrativa che rappresenti la comunità arbëreshë. E, tuttavia, un ruolo importante di coordinamento istituzionale è stato svolto in questi anni dalle Province del Meridione con presenza italo-albanese (Provincia di Cosenza e di Palermo, in primis) che hanno creato un apposito Assessorato alle Minoranze Linguistiche.
Importante anche il ruolo di promozione scientifica della diversità linguistica e culturale arbëreshë della cattedra di albanologia dell'Università di Palermo (prof. Antonino Guzzetta) e dalla sezione di albanologia dell'Università della Calabria (prof. Papas Francesco Solano, che l’ha creata nel 1975, e prof. Francesco Altimari). Importantissimo il ruolo delle associazioni che cercano di proteggere e valorizzare la cultura arbëreshë, usando e diffondendo l’Arbërisht, la lingua arbëreshë, in radio private e in riviste locali.
Gli statuti regionali di Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia fanno riferimento alla lingua e alla tradizione arbëreshë, ma gli Albanesi d'Italia continuano a sentire minacciata la propria sopravvivenza culturale.
A proposito, sono arbëreshë:
Antonio Gramsci, Francesco Crispi, Enrico Cuccia e Stefano Rodotà

 

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